“Perdere la pazienza significa perdere la battaglia”
Noi non ci siamo mai tirati indietro davanti alle difficoltà tecniche e naturali ed è per questo che abbiamo accettato di prestare i nostri servizi in una zona che rappresenta un punto nevralgico riguardo i dissesti idrici.
Il rischio idreologico presente a Marina di Lesina dalla foce Acquarotta alla foce Schiapparo è una realtà preoccupante del nostro Paese. E’ da circa 10 anni che si attende l’ufficialità dell’inizio dei lavori per risolvere un’emergenza che dura ormai da troppo tempo. Questa estate la Marina di Lesina è stata protagonista di un noto programma Rai: Linea blu. Dal servizio emerge tutto quello che è questa meravigliosa zona del Gargano, la splendida macchia mediterranea in netto contrasto con i rifiuti che invadono le spiagge di Lesina al di là del Canale Acquarotta.
Noi questa zona la conosciamo molto bene dato che nel 2013 siamo intervenuti proprio per un rilievo a partire dalla foce del Canale Acquarotta, eseguendo il servizio di rilevamento topografico tramite 4 GPS per una fascia lunga di circa 1.100 metri. Durante la fase di rilievo la fitta presenza di rovi, che si trovavano lungo le sponde laterali del Canale, ci impediva la misurazione delle stesse e del fondo. L’esperienza raggiunta sul campo ha fatto sì che non ci fermassimo davanti a questo impedimento. Abbiamo subito realizzato che l’unico modo per svolgere al meglio il rilievo era quello di spostarsi in acqua e non su terra, dunque abbiamo aggirato l’ostacolo noleggiando una barca con la quale 3 nostri operatori si sono spostati lungo il Canale effettuando così il rilievo. Un espediente sicuramente insolito ma che ha contribuito allo sviluppo delle odierne vicende!
Dal 2013 sono passati esattamente 5 anni ad oggi, e qualcosa a passi molto lenti si sta muovendo. Nel 2015 viene stimato il costo dei lavori di ristrutturazione ai canali Acquarotta e Schiapparo per un importo di circa 59 mila euro. Purtroppo nonostante fosse stata stabilita la cifra e i lavori di intervento da effettuare, le operazioni di ristrutturazione non sono mai partite.
Solo un anno dopo arriva dalla regione Puglia un nuovo annuncio riguardante il bando di Servizi attinenti alla redazione del Progetto definitivo ed esecutivo, per le indagini geologiche e geognostiche, per le prove di laboratorio e per il Coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione relativamente alla sistemazione del Canale Acquarotta. L’obiettivo è quello di attuare la regolarizzazione delle sezioni lungo l’asta del Canale dalla foce all’imbocco nel lago per il ripristino della originaria sezione e ripristino ponti.
Per attuare ciò la prima cosa importante proposta è quella di sostiture le attuali difese delle sponde in gabbionate che sono ormai erose e sono la principale causa dell’attuale dissesto idreologico. L’unico metodo possibile considerato per intervenire in maniera efficiente sul problema è quello di impermeabilizzare il canale, dato che ormai l’acqua è entrata nel sottosuolo e ha eroso il gesso.
Da questo annuncio sono trascorsi altri due anni e di mezzo vi è l’ennesimo servizio di “Striscia la Notizia” che continua a segnalare lo stato di degrado di Marina di Lesina, dove si vede chiaramente la scarsa sicurezza in cui versa la zona, soffermandosi particolarmente sul degrado in cui versano le sponde del Canale Acquarotta.
Si tratta di immagini che possono solo far male a chi come noi si occupa da tempo della difesa suolo del nostro territorio, ma finalmente a maggio 2018 arriva la notizia che tutti volevano sentire! Parte l’annuncio ufficiale da parte Cnr, Arpa ed Autorità di Bacino che hanno disposto la chiusura del canale per i prossimi due inverni in modo tale da mettere in sicurezza la zona e realizzare un canale alternativo che eviti potenziali rischi di anossia del Lago di Lesina.
Si tratta di una notizia che fa tornare il sorriso a chi abita o lavora in quelle zone, insomma tutte persone che vivono quotidianamente le cause di questo dissesto. Siamo lieti di aver condiviso con voi la nostra esperienza diretta a Marina di Lesina e l’imminente notizia dell’inizio dei lavori. Ci auguriamo che possano davvero avere inizio come dichiarato!
“La miglior soluzione a tutti i problemi è la pazienza”Studio e ricerca, dedizione e applicazione a spingere il nostro lavoro sono da sempre la chiave del nostro successo! La sfida è stata riprodurre un qualsiasi edificio nel modo più veritiero possibile nelle sue dimensioni. Un risultato che non era scontato ottenere, infatti pur essendo stata creata la tecnologia Laser Scanner il supporto software legato a questa tipologia di strumentazione immetteva sul mercato dei risultati che per noi non erano accettabili. Insomma non era possibile lavorare in quel modo per dei maniaci della perfezione come noi! Dunque per raggiungere il miglior risultato era necessario creare da sè un software in grado di poter rendere reale l’esperienza ovvero sembrare di poter toccare con mano l’edificio o camminarci e conoscere esattemente l’altezza o la posizione di ogni elemento che faccia parte di quell’edificio rilevato. Nasce così il software creato interamente in studio GESI: Cloud Designer!
L’utilizzo del GPS in modalità DGPS (sia essa RTK o PP) in ambito topografico è soggetto ad errori di accuratezza molto maggiori rispetto a quelli di precisione.
L’errore di accuratezza, normalmente, viene risolto con una traslazione tramite un punto noto.
Per natura però il GPS non rileva sempre con la stessa precisione. La precisione cambia nel tempo, assecondando molti fattori tra cui anche la piombatura dell’operatore.
Se ci fosse più di una scelta per la traslazione ovvero, se ci fossero più punti noti usabili, ciascuno sarebbe misurato con una precisione diversa: in alcuni casi migliore della media e in alcuni casi peggiore della media.
Alcuni punti, infatti, vengono misurati con un errore di circa 1 cm altri, con un errore di circa 3 cm: ci siamo chiesti perché non scegliere solo i migliori per gestire le traslazione dei vertici GPS?
Seguendo questo ragionamento, nel 2008 abbiamo sviluppato CSV2ALL, nostro software ad uso interno capace di effettuare la reiterazione dei perni tramite le letture GPS.
CSV2ALL può importare le coordinate di punti noti: siano essi provenienti da GPS, misurati con stazione totale o certificati da terzi (ad esempio dall’IGM).
Per iniziare si può importare la prima campagna GPS, applicando una traslazione secondo uno dei punti noti di quella campagna, risolvendo l’errore di accuratezza in quel sistema di coordinate; oppure, si può decidere di non applicarne traslazioni e utilizzare le coordinate GPS di un punto specifico conservando la coordinata di campagna e quindi, l’errore di accuratezza.
Nel caso presentato al nostro software sono stati dati in pasto 9 campagne GPS ed è stato chiesto al software di unire tali campagne senza un punto noto iniziale.
Ogni volta che una campagna condivide più di un punto noto con i dati di base o con le altre campagne, vi è la reiterazione dei perni.
La reiterazione dei perni consiste nel provare ad utilizzare come perno ciascun punto noto e calcolare gli scarti che ne deriverebbero, verso gli altri punti noti standard e derivati (misurati dalle delle altre campagne GPS). Ogni nuovo punto in comune tra più campagne GPS può essere considerato un punto noto derivato e può partecipare alla reiterazione descritta.
Tra tutte le combinazioni possibili CSV2ALL suggerisce il perno migliore: quello che determina la trasformazione e che permette gli scarti più bassi (i migliori residui) verso gli altri punti noti.
Questa prassi, non solo consente di scovare e disattivare punti noti con misure non ridondanti ma, permette di scegliere le trasformazioni, così da attenuare la propagazione dell’errore tra più campagne GPS.
I risultati sono apprezzabili: alcune trasformazioni restituiscono scarti tendenti al doppio o al triplo rispetto alla migliore trasformazione scelta dal software.
Inoltre se un singolo punto noto derivato viene misurato più volte durante più campagne, CSV2ALL mostra tutte le letture, la loro media e, la dispersione delle misure rispetto alla loro media nella schermata “nuvole”.
Nel 2008, il termine “nuvole” non era abusato come oggi, ma era già parte della cultura LiDAR.
Una volta importate tutte le campagne GPS passando alla schermata “nuvole” di CSV2ALL, si visualizzano le medie e gli scarti 2d e 3d di ciascun punto noto standard e punto noto derivato (quelli condivisi tra più campagne).
La funzione “nuvole” ci offre dati importanti: possiamo sapere quali sono i vertici più affidabili e quali sono quelli con un errore pieno (magari doppio o triplo rispetto alla maggior parte dei casi). I vertici problematici, possono divenire oggetto di intervento per aumentare la qualità della misura.
L’utilizzo di CSV2ALL, diventato prassi aziendale, ci ha consentito nel tempo di avere esperienza sulle indicazioni dei diversi modelli di GPS di cui disponiamo, così da utilizzare ciascuno per la propria vocazione specifica. Questa prassi, inoltre, ci permette di fondere ogni giorno i rilievi topografici effettuati con GPS con quelli effettuati tramite Stazione Totale, verificando che l’accuratezza finale rientri nei limiti richiesti.
Dal primo giorno del suo sviluppo, nel 2008, CSV2ALL è sempre stato una WebApp e ciò ci ha permesso di riversare i dati in basi di dati geospaziali per l’effettuazione di calcoli veloci direttamente da parte del server, potendo inviare i dati persino dai cellulari dell’epoca.
Anche le funzioni accessorie ci hanno addolcito la vita lavorativa: nel 2009 implementammo l’automatismo che disegnava automaticamente le linee di discontinuità sulla base dei nostri codici tematici e, la funzione per calcolare il quarto punto delle sagome quadrangolari (come i pozzetti).
Poco più tardi, nel 2011, sviluppammo la funzione per generare le linee che costituiscono il modello matematico 3d dei muri e dei manufatti.
Nel 2012, inoltre, CSV2ALL è stato arricchito con la funzione “diradamento”. Questa funzione, come si può notare nell’immagine successiva, ci consente di produrre files CAD utili per la stampa, capaci di mostrare quote leggibili e non sovrapposte per una data scala rispettando anche una lista di priorità basata sulla codifica numerica.
Lo sviluppo di CSV2ALL è vivo: si può notare come nel tempo il software sia stato arricchito con svariate funzioni, nell’ottica di migliorare la consegna del rilievo topografico e degli elaborati che ne derivano.
Negli ultimi 10 anni lo sviluppo di CSV2ALL ci ha permesso di approfondire e capire le problematiche interne alle tecnologie che usiamo tutti i giorni, trovando i migliori modi per attenuare l’errore; l’uso di questo prodotto per 10 anni, tra l’altro, ha significato molto per noi: avere sempre a portata di mano gli errori e gli scarti ci ha permesso di migliorare la qualità dei nostri rilievi topografici con GPS e il nostro prodotto finale.
Il Sistema di Navigazione Satellitare Galileo, migliorerà il panorama disponibile dei GNSS, in particolare per tre caratteristiche:
Il sistema è stato reso operativo in modo anticipato nel 15 dicembre 2016 con 18 satelliti, non tutti completamente operativi. Inizialmente la fine del progetto era prevista nel 2019 con un sistema definitivo di 26 satelliti articificiali orbitanti (24 operativi e due di scorta), disposti su 3 piani inclinati rispetto al piano equatoriale terrestre di circa 56° e posizionati a circa 29.925 km.
Attualmente escludendo il Galileo, sono due i sistemi di posizionamento satellitare esistenti:
Entrambi appartengono rispettivamente a due colossi mondiali: il primo è statunitense, il secondo è russo. I due sistemi sono entrambi nati per scopi militari. Il GLONASS non è stato mantenuto in perfette condizioni, di conseguenza, gli Stati Uniti godono di un monopolio assoluto per ciò che riguarda i sistemi di GNSS. Per questo motivo, l’Europa ha deciso di finanziare il progetto Galileo e rompere così anni di monopolio USA. La differenza sostanziale del Galileo rispetto agli altri sistemi di GNSS è il fatto che il Galileo, si rivolge principalmente al settore civile-commerciale mondiale.
Secondo la cronostoria del progetto, il primo satellite facente parte del progetto, GIOVE-A, è stato lanciato il 28 dicembre 2005. Tra il 2007 e il 2008 sono state realizzate le infrastrutture in grado di monitorare i futuri satelliti in orbita. Nel 2011 sono stati lanciati in orbita due satelliti, resi operativi con un vettore russo Soyuz. Altri due, sono stati lanciati nel 2012, per verificare che il Sistema Galileo sia completo sia nelle sue strutture terrestri che in quelle spaziali. Il progetto ha raggiunto, in totale, un costo di circa 3 miliardi di euro.
Un anno dopo l’ufficialità del progetto e la sua operatività, il numero dei satelliti è salito da 18 a 22 in seguito al lancio di altri 4 nuovi satelliti.
Complessivamente il Galileo combinato al GPS garantirà misure molto più precise avendo a disposizione il doppio dei satelliti in orbita. La copertura offerta dal Galileo inoltre, in alcune aree geografiche, sarà addirittura migliore del GPS, in particolare la zona del Nord Europa.
Dato il forte interesse e la curiosità al Sistema Galileo,di recente, si è tenuto presso il Circolo Ufficiali “Caio Duilio” della Marina Militare un seminario, con l’obiettivo di informare sui servizi iniziali del sistema Galileo e, al contempo, sullo spiegamento del sistema e sulla sua evoluzione.
CloudDesigner è l’applicativo per Laser Scanner sviluppato da chi usa il Laser Scanner.
Nel 2013, GESI ha acquistato il migliore laser scanner in commercio, uno Z+F 5006h. Nonostante l’ingente investimento di risorse, il software acquistato a corredo era ben lontano dalle aspettative infatti, i tempi per il trattamento dei dati erano interminabili e le procedure erano tutt’altro che rigorose.
Per poter lavorare in tempi decenti, per ragioni tecniche e su indicazione del fornitore del software, c’era bisogno di una decimazione dei punti. Da tale decimazione derivava inesorabilmente un risultato scadente, come se in campagna si fosse investito un decimo del tempo. Così il venditore fornì a GESI un software diverso, ritirando il precedente. A questo punto, il lavoro sembrò più rapido ma poco versatile e poco preciso dato che alcune operazioni basilari erano di fatto impossibili:
Dal momento in cui notammo tutti questi limiti, GESI decise di progettare un proprio software. Dopo 11 mesi nacque lo scheletro di CloudDesigner, migliorato in altri 13 mesi di lavori.
I risultati, fin da subito, furono strabilianti. Questo software riusciva a concludere un lavoro di campagna di una giornata di lavoro con una sola corrispondente giornata di ufficio per il trattamento dati e con soli 4 giga di RAM. I test, furono poi condotti anche su pc portatili non troppo aggressivi, superandoli brillantemente.
Così da prototipo CloudDesigner passa a essere, il nostro software interno per la gestione laser scanner, il tutto a firma GESI.
Ecco le 16 caratteristiche che GESI ha ricercato investendo le proprie risorse per la creazione di CloudDesigner:
1. Rototraslazione con interpolazione mediata del centro target
Durante la fase di Sviluppo e Ricerca ci è capitato di identificare con sicurezza che il centro dei target capitava proprio nell’interspazio tra due o più punti, non sapendo cosa succedesse con altri software abbiamo deciso di sviluppare una procedura chiara: è possibile selezionare singolarmente i punti che contribuiscono alla media ovvero quelli al cui centro va ricercato il centro.
2. Rototraslazione con selezione migliorata delle sfere
Le sfere che ci sono state fornite con il Laser Scanner presentavano i poli tronchi e l’equatore inciso: non erano esattamente sfere ma sicuramente erano tra le più facili da reperire in commercio. Pertanto abbiamo deciso di supportarle in qualche modo: abbiamo quindi sviluppato una procedura che rende possibile selezionare un’area della sfera evitando i poli troncati e l’equatore inciso. Grazie a questo algoritmo è anche possibile l’uso di sfere parzialmente occluse.
3. Rapidità nelle operazioni AICP/ICP/Bundle Adjustment
Uno dei primi algoritmi che abbiamo voluto implementare era il Bundle Adjustment dato che prima di Cloud Designer eseguivamo una procedura specifica: non potendo usare ICP con nuvole intere (richiederebbe troppe risorse) dovevamo sottocampionare le nuvole per applicare tale registrazione, tirare fuori le matrici dalle nuvole semplificate registrate e poi applicarle manualmente alle nuvole complete.
L’algoritmo che abbiamo implementato quindi esegue autonomamente un sottocampionamento sul quale poter lavorare ed applica i risultati alle nuvole reali.
4. Registrazione per punti di una singola nuvole da più nuvole già traslate
L’algoritmo di registrazione “Cloud to Cloud” come implementato nei software che abbiamo usato prima di sviluppare Cloud Designer permetteva la semplice ricerca di punti omologhi tra le nuvole. Spesso ci capitava che una singola nuvola da registrare avesse riferimenti già registrati in almeno due nuvole già registrate.
5. Rototraslazione analitica con report
Dopo aver lavorato una campagna Laser Scanner spesso bisognava determinare l’accuratezza globale del rilievo e ciò ci risultava difficile, specialmente dopo aver registrato più volte le nuvole per affinare gli allineamenti. In Cloud Designer abbiamo creato un’area documentale nella quale vi sono tutti i report generati.
6. Misure e note facilmente visibili
Misure e note andrebbero posizionate in 3d in modo da poter essere visualizzate sempre correttamente.
7. Parametrizzazione delle Viste 3D per sovrapposizione con Rendering e fotografie
Talvolta una campagna Laser Scanner può servire per un appoggio fotografico in fase di fotosimulazione. In questo caso è molto utile poter posizionare la Camera in un punto specifico, con una rotazione specifica nello spazio ed un dato angolo FOV. La parametrizzazione delle Viste 3D per come è implementata in Cloud Designer risolve questa esigenza.
8. Vista 3D con camminata interattiva
La Vista 3D non è sempre facile attraverso i vari software. Ci siamo detti che, oltre a muoversi nella scena in maniera interattiva tramite pan e rotazioni orbitali, il modo più facile di navigare nella scena doveva essere quello di centrarsi nella posizione di una scansione, girarsi intorno e camminare. Questa semplicità nei movimenti si è dimostrata vincente in tantissime occasioni.
9. Utilizzo analitico delle Foto panoramiche
L’utilizzo corretto delle Foto Panoramiche è davvero un punto cruciale per la resa fotorealistica delle scansioni in vista interattiva e degli elaborati in uscita.
La procedura prevede la selezione di punti omologhi tra la vista Equirettangolare della scansione e la Foto Panoramica. È per questo che abbiamo investito molto tempo in questa area del software: ogni coppia viene valutata tramite un errore relativo, viene mostrata una accuratezza Massima, Media e Minima.
10. Possibilità di mappature multiple per ciascuna nuvola
La colorazione tramite Foto Panoramiche si presta, volendo, anche all’uso con Fotocamere Termiche o infrarossi.
Avere un supporto per mappature multiple significa poter agganciare varie possibilità di colorimetria e selezionare all’occasione una o l’altra.
11. Gestione Analitica dei Piani di Proiezione (gestione degli angoli di Eulero)
Uno dei punti cruciali in fase di restituzione è la gestione dei Piani di Proiezione.
Non solo volevamo una completa gestione del piano tramite gli angoli di Eulero, ma preferivamo avere anche dei meccanismi di gestione.
12. Livellamento orizzontale, verticale e determinazione dei parallelismi dei Piani
13. Alta risoluzione nell’esportazione di Ortofoto, con interpolazione pixel mancanti
14. Primi e Secondi Piani coerenti nelle Ortofoto
15. Generazione delle ortofoto anche su migliaia di miliardi di punti senza alcun sottocampionamento
16. Supporto per la generazione di Ortofoto da Spaccati ed insiemi limitati di punti